Se la misura merita un museo
Un museo virtuale, didattico e interattivo. Perché crearlo? Per esplorare a tutto tondo il mondo della misura
Un museo virtuale, didattico e interattivo. Perché crearlo? Per esplorare a tutto tondo il mondo della misura, tra omaggi e riferimenti alla città di Chieri e connessioni con il mondo dell’arte e della natura. Con la speranza che, da digitale, il Museo delle Misure trovI uno spazio espositivo fisico. L’idea è ancora in fase di progettazione, con tante sfaccettature. Fra le più significative, l’obiettivo di coinvolgere l’istituto tecnico “Vittone”, presente a Chieri dal 1963. Ma c’è la possibilità di aprirsi ad altre scuole ed enti. Tra i proponenti del progetto, Giovanni Bosco, ex allievo dell’ITIS Vittone e geometra di professione, i geometri Giuseppe Contarino, consigliere del Collegio dei geometri del Torinese, Maura Magnaghi, Priore Geometri 2025 zona Chieri-Carmagnola-Moncalieri, oltre ad alcuni insegnanti del Vittone, tra i quali Marco Moschini, ex docente di agraria e estimo, e da docenti dell’Università di Matematica di Torino. “Tra i soggetti disponibili a collaborare segnaliamo il Comune di Chieri, la Fondazione della Comunità Chierese, l’Associazione Carreum Potentia, il Collegio dei Geometri di Torino e provincia”. Perché coinvolgere gli studenti? “Lavorare insieme in questo percorso apporterebbe un valore aggiunto all’offerta formativa, oltre che un approccio stimolante alle materie di studio”, spiega Bosco. Come creare la piattaforma virtuale del museo, a scuola, favorirebbe il lavoro in un contesto interdisciplinare e lo sviluppo di competenze trasversali.
Come funzionerà la visita virtuale? “La piattaforma permetterà di spostarsi negli spazi del museo come se ci si trovasse realmente in un luogo fisico”. Tale scelta evita poi di incorrere, almeno in questa fase, nello sforzo economico che comporterebbe la realizzazione di un museo permanente. Le strade per ottenere fondi e finanziamenti potranno passare attraverso la partecipazione a bandi, patrocini gratuiti e sponsor. Ma cosa si vedrà nel museo? “Nella nostra professione, abbiamo a che fare quotidianamente con le misure – racconta Bosco – Ambito che spesso viene considerato arido o noioso, quando invece in esso si celano numerosi risvolti suggestivi da essere indagati”. Ed è proprio tali aspetti che saranno evidenziati nel museo per trasmettere un modo diverso di percepire il mondo delle misure. “Infatti, anche se non ce ne rendiamo conto, i nostri gesti quotidiani hanno sempre a che fare con la misura. Così come questa è connessa al mondo dell’arte e della natura”. Un esempio lampante? Il rapporto aureo, che si può rintracciare nella costruzione delle piramidi, come nel logo Apple o nella struttura di alcuni fiori. E nella Madonna del Rosario della Chiesa di S. Domenico, opera di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo. Infatti, anche il territorio chierese sarà centrale nel museo, con l’analisi di diversi elementi e realtà che si potranno osservare con occhi diversi. Non mancherà una cronistoria che illustrerà l’evoluzione degli strumenti di misura nei secoli. Se si riuscisse poi a realizzare un museo permanente, “si potrebbe pensare a creare una sinergia con il Museo del Tessile di Chieri e il Museo dell’Astronomia e Planetario di Pino Torinese, entrambi legati, ciascuno a suo modo, al tema della misura”. Il Chierese è inoltre attraversato dal 45º parallelo nord. Un’ulteriore opportunità per cogliere l’importanza dell’utilizzo delle “misure” per determinare la propria posizione sulla Terra. “Quindi, un Museo della Misura radicato in questo contesto geografico, potrebbe diventare un centro di divulgazione scientifica e culturale, implementando l’attrattiva turistica per la città”.