«Poche atlete, costi insostenibili» La Zenith abbandona l’agonismo
Decisione sofferta per la storica società chierese nel 40° anniversario di fondazione. Resteranno i corsi di avviamento alla ginnastica
CHIERI La Zenith chiude il settore agonistico. Costi crescenti, difficoltà nel tornare al numero di tesserate pre-Covid e scarso sostegno delle istituzioni hanno indotto la storica società di ginnastica chierese a prendere la drastica decisione proprio nel suo 40° anno di attività.
Anziché festeggiare l’importante traguardo raggiunto, la Zenith, specializzata nella ritmica, ha dovuto dire addio alle ginnaste che facevano agonismo e che nell’ultimo periodo hanno contribuito ad accrescere la bacheca, con successi sia a livello regionale che nazionale. Resterà aperto soltanto il settore non agonistico di avviamento alla ginnastica, meno oneroso da gestire, con le giovani atlete che torneranno ad allenarsi nelle palestre di Chieri.
« Il Covid ha fatto da spartiacque – spiega il vicepresidente Paolo Olivero – Se prima avevamo 200 tesserate, fra agoniste e non, con la pandemia siamo passati a 7080, per poi risalire a 110 nell’ultimo anno. Troppo poche per mantenere i conti in equilibrio, soprattutto dopo i forti rincari che ci sono stati negli ultimi due anni» . Per cercare di mantenere tutte le attività, nel 2020 la società scelse di lasciare la palestra del Colle Don Bosco, che utilizzava da un decennio.
«Quella struttura ci ha permesso di alzare il livello delle nostre competenze. Il Covid, però, ci imponeva di trovare una sede più vicina a Chieri, dato che la pandemia vietava di condividere l’auto con persone che non fossero famigliari. La distanza poteva diventare un limite» .
Un altro problema è che la ritmica dev’essere svolta in strutture con un soffitto alto più di 8 metri, per via degli attrezzi che vengono utilizzati. «Questo ci ha precluso diverse palestre e non è stato semplice trovarne altre adeguate» .
Serviva anche un impianto che permettesse alle ginnaste di allenarsi cinque giorni a settimana, a volte anche al mattino. Alla fine la società era riuscita a trovare una tensostruttura di un circolo privato in strada Baldissero.
«In questi anni i costi di affitto sono cresciuti, così come le spese di riscaldamento, con il gasolio che è raddoppiato. Il numero di tesserate è salito, ma non a sufficienza. Dovevamo trovare una soluzione: l’unica possibilità ci è sembrata quella di chiudere il settore agonistico e di mantenere l’avviamento alla ritmica. Quest’ultimo necessita di meno ore e ha costi più limitati, perché può essere portato avanti nelle palestre scolastiche che hanno prezzi calmierati» .
Il sogno della Zenith era quello di creare a Chieri una “casa” della ginnastica. Il progetto, redatto dallo Studio Pettene di Poirino, prevedeva una tensostruttura al cui interno si sarebbero tenuti gli allenamenti di ritmica, ma anche fisioterapia, corsi di danza e altre attività. «Senza un supporto dell’amministrazione pubblica, non è possibile realizzare un progetto del genere. Abbiamo attivato una raccolta fondi e cercato di coinvolgere il Comune, ma se il territorio non ci supporta possiamo fare poco. Forse non siamo stati in grado di stimolare l’interesse di investitori pubblici e privati» .