In quattromila per le visite serali e festive
Funziona il progetto di Regione e Asl per ridurre le liste d'attesa
I soldi per arrivare fino alla fine della sperimentazione ci sono. I risultati sono generalmente buoni, ma non in tutte le situazioni. Sono state 3683 le visite e le prestazioni diagnostiche eseguite alla sera e nei fine-settimana nei presidi sanitari dell’Asl dal 22 febbraio al 25 maggio. L’esperimento, chiesto alle Asl piemontesi dall’assessorato regionale alla Sanità, terminerà il 30 giugno. Obiettivo: ridurre le liste di attesa.
Nell’ospedale di Chieri sono state eseguite 1335 prestazioni. Eppure la richiesta di esami come colonscopia, gastroscopia e prime visite cardiologiche continuano a essere in affanno, con anche 1 anno di attesa per le visite cardiologiche programmabili. E’ invece migliorata, rispetto ai dati di fine marzo, la situazione della diagnostica strumentale, con esami ecografici e Tac, che oggi sono fra i primi cinque in ordine di esecuzione extra-orario nell’Asl To 5: 864 ecografie e 377 Tac sono state svolte in questi tre mesi. Si aggiungono 403 prime visite ortopediche, 352 infiltrazioni di ortopedia e traumatologia e 196 prime visite urologiche.
Bruno Osella
“Dopo una fase di rodaggio, che ha visto quasi mille prestazioni nel primo mese di sperimentazione, l’utenza ha apprezzato la possibilità di anticipare le tempistiche delle prestazioni grazie all’orario serale e nei fine settimana – commenta il direttore generale Bruno Osella – I numeri sono cresciuti e prevediamo di arrivare a 5000 prestazioni entro la chiusura a fine giugno, fissata in tutta la regione dall’assessorato regionale alla Sanità”.
Nel fine settimana e di sera l’orario di visita o le prestazioni diagnostiche vanno incontro alle esigenze di chi lavora e magari ha difficoltà a prendere permessi, sia per sé, sia per accompagnare un familiare. Il 90 % delle persone contattate dall’Asl ha accettato di anticipare la prestazione. I lunghi tempi di esecuzione per alcuni esami sono la causa, secondo il direttore generale, di maggiori tempi di attesa: “Una visita medica specialistica dura, in media, 20-25 minuti. Una colonscopia necessita di un ora”. A Chieri, in tre mesi, sono state eseguite 23 colonscopie con endoscopio flessibile e 21 esofagogastroduodenoscopie, oltre a 42 prime visite gastroenterologiche. Sono state invece soltanto 12 le visite cardiologiche con elettrocardiogramma e altrettante con ecodoppler, anche se il numero è molto più alto al Santa Croce di Moncalieri, dove sono state 136 quelle con ecg e 153 con ecodoppler.
“Siamo comunque molto soddisfatti di come sta andando questa sperimentazione, perché se la rapportiamo ai numeri delle altre Asl o della Città della Salute e della Scienza di Torino, il rapporto tra personale medico e tecnico e prestazioni effettuate è simile e in alcuni casi maggiore”, dichiara Osella. La Città della Scienza e della Salute di Torino è il polo sanitario più grande a livello italiano ed europeo, con 9500 dipendenti e ha garantito in tre mesi 16349 prestazioni extra-orario.
L’Asl To 5 ha circa 2500 dipendenti e ha effettuato 3683 tra visite ed esami. Il valore medio rapportato tra dipendenti e pazienti visitati è analogo. Il direttore generale sottolinea inoltre che, nel secondo semestre del 2025, la Regione verosimilmente ridefinirà le urgenze nelle liste di attesa e focalizzerà l’extra-orario sulle prestazioni con tempi di attesa più lunghi, come per tutta l’attività di colon e gastroscopia.
“I risultati ottenuti dalla sperimentazione, anche a livello di apprezzamento dei pazienti, ci inducono ora a un’attenta analisi delle prestazioni maggiormente critiche e lavorare su quelle – considera l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi – Sono in corso interlocuzioni con i ministeri competenti per definire le forme di un rifinanziamento dell’iniziativa, che permetta non solo di proseguire ma anche di avviare azioni strutturate nel tempo”. E aggiunge: “La riduzione delle liste d’attesa è la priorità che abbiamo indicato ai direttori generali delle aziende sanitarie, unitamente all’equilibrio dei conti che è il presupposto fondamentale per la sostenibilità del sistema sanitario regionale”.
All’Asl To 5 sono arrivati dalla Regione Piemonte 1 milione e 600 mila euro per le prestazioni aggiuntive: “Di questi, circa 450 mila sono stati spesi per le prestazioni extra-orario, il resto per supplire alle carenze di personale e degli specialisti medici e ridurre di conseguenza il ricorso ai gettonisti – conclude Osella – I fondi a nostra disposizione coprono la sperimentazione extra orario fino alla fine di giugno”.
