Le colline del gesso tra panorami e antiche cappelle
Partenza e arrivo: piazza del municipio di Moncucco, arrivo in piazza Mazzini a Mombello
Difficoltà: escursionistica, percorso con saliscendi
Lunghezza: 6,5 chilometri
Dislivello: in salita 115 metri in discesa 205 metri
Percorrenza: 2 ore 30’
Si parte dallo slargo a lato del municipio e si imbocca via Dejeronimis in direzione di Cinzano. Arrivati alla cappella di San Rocco la strada si biforca (quella a destra è via Bocchettino).
Sulla destra parte anche una ripida strada sterrata in discesa (sentiero n° 172), che sul fondo incontra la strada comunale Rocca-Brandizzo.
Qui si svolta a destra sull’asfalto e si raggiunge la borgata Rocca: alla prima casa a sinistra si imbocca un sentiero in discesa che porta al fondovalle e raggiunge la borgata Borelli, cioè l’antico borgo minerario d Moncucco.
Su questa strada si procede per circa 400 metri, si supera uno stagno e si arriva fin dove la strada curva nettamente a destra. In quel punto c’è un pilone votivo: di lì si imbocca quella che è stata soprannominata “strada delle capre” che, a un certo punto, offre una vista suggestiva sulle cave, in località Fontanamara.
La zona di Moncucco è ricca di cave di gesso, la cui estrazione è iniziata nel Seicento. I depositi di solfato di calcio erano sfruttati per produrre “gesso da presa”, usato per una varietà di manufatti: stucchi, ornamenti per altari e camini, e i tipici pannelli da soffitto. A Moncucco c’è anche un interessante museo dedicato al gesso, dalla sua estrazione ai vari impieghi (per informazioni www.turismoincollina.it).
Tenendosi su una strada sterrata si aggira la cava e, salendo, si arriva alla località San Martino. All’altezza del pilone omonimo si stacca, sulla sinistra, una carrareccia che si tiene in cresta, in una zona di vigneti e, a un certo punto, sulla sinistra incontra la deviazione per il sentiero n° 180, che va verso Lovencito, frazione di Moriondo. Se si percorrono poche decine di metri sul sentiero 180 si arriva a un punto con una vista panoramica a 360° sulle colline.
Poi si torna indietro, al sentiero 172, che si tiene in cresca e arriva alla borgata di Briano: lungo il cammino si incontra anche la “big bench” (panchina gigante) n° 134. Più avanti si supera il bivio per un agriturismo, si svolta a destra e poi si arriva alla provinciale tra Moncucco e Moriondo, che si attraversa all’altezza della cappella della Santissima Trinità.
Dal lato opposto si imbocca la strada che porta alla cascina Morlengo ma, dopo circa 200 metri, si svolta a destra verso la frazione Moglia. Qui il panorama è molto aperto, con una magnifica vista verso le colline intorno a Moncucco.
Alla frazione Moglia si noteranno la piccola cappella di San Giacinto e, più oltre, la cascina Moglia: è un caratteristico esempio di dimora rurale della zona e, a partire dal febbraio 1828 vi soggiornò per due anni come giovane garzone di campagna San Giovanni Bosco. Acquistata nel 2011 dall’associazione di volontariato giovanile “Don Bosco 2000”, la cascina è stata in seguito ristrutturata e ora ospita raduni, convegni e ritiri spirituali.
Il sentiero n° 172 supera le abitazioni e piega verso la valle del rio Fontanelle.
Superato il piccolo corso d’acqua si svolta a sinistra e, tenendosi sulla destra orografica del rio, si arriva alla località Indiolo dove il sentiero n° 172 termina. Svoltando a destra (sentiero n° 192) dopo poco ci si raccorda al sentiero 190: se si svolta a destra dopo qualche decina di metri si raggiunge un punto panoramico. Se si svolta a sinistra si scende invece verso Mombello: si supera la cappella di Sant’Anna, patrona del paese, e dopo qualche centinaio di metri si raggiunge piazza Mazzini, punto dell’arrivo della passeggiata.