I disabili salvano le piante sofferenti
A Pecetto l’ambulatorio “Sos Piante” nel centro rete “Il Carro”
C’è chi mette a frutto l’esperienza contadina di famiglia, chi sta facendo esperienza sul campo. E per prendersi cura delle piante malate non manca l’uso della tecnologia. In paese dall’anno scorso c’è un ambulatorio che cura le piante di ogni genere. Ora sta ampliando il suo raggio di azione con due punti di raccolta a Chieri.
“Sos Piante” è gratis perché il compenso, per chi vi opera, è un’esperienza di crescita. Infatti, è stato realizzato nel punto rete Il Carro di strada Valle San Pietro 45 del Consorzio dei Servizi Socio- Assistenziali del Chierese, affidato alla cooperativa Coesa di Pinerolo. Lo si contatta scrivendo a sospiante@coesa.coop.
In questo centro diurno gli ospiti con disabilità possono imparare e tenersi attivi svolgendo attività dalla falegnameria all’orticoltura. Proprio partendo dal fatto che si lavorava già con piante e ortaggi, è nata l’idea di allestire, all’interno della serra, in giardino, uno spazio per prendersi cura di piante malate di pecettesi. Un modo per aprirsi alla comunità «e promuovere una cittadinanza attiva e una reale integrazione con il territorio», sottolinea la coordinatrice di area Miriam Bardaro.
L’ambulatorio lavora in collaborazione con la Comunità Berruto di vicolo Albussano a Chieri e sono coinvolti una dozzina di ospiti. Tra chi si occupa di raccogliere le piante, di rispondere al telefono e di prendersene cura.
La novità di queste settimane è l’apertura di due punti di raccolta a Chieri, per ampliare il bacino del servizio. Uno si trova in vicolo Albussano 4, il venerdì, dalle 9 alle 12. L’altro è al mercato di piazzale Quarini, dalle 12 alle 13, dove ci sono anche i volontari di Reciprocamensa.
Non sempre tutte le piante che vengono prelevate a Chieri devono essere trasportate a Pecetto: «Valutiamo se dobbiamo portarle qui o possono essere curate alla Berruto» indica l’operatrice Coesa Valentina Zola.
Al centro pecettese, tra coloro che si occupano di “Sos Piante”, ci sono Franco Perin e Giorgio Carta, entrambi ospiti del centro di Pino. Il primo è di Chieri, il secondo originario della Sardegna.
«Io sono partito da zero con l’orto – racconta Perin –. Prendo le telefonate, mi segno il numero e il nome delle persone e do una mano per le piante».
Inoltre insegna a seminare agli alunni dell’Istituto comprensivo 3 di Chieri.
Carta, invece, mette a frutto l’esperienza di famiglia, nell’orto, e quella personale: «Da anni faccio attività di orticoltura». È lui a indicare la distanza nei travasi e valutare le caratteristiche del terreno: se è più o meno secco. Ma le sue abilità manuali le spende anche al Repair Cafè di Chieri.
Come funziona l’ambulatorio? «Usiamo un’applicazione del cellulare per riconoscere la pianta e i suoi problemi e capire cosa fare», spiega Bardaro. Sinora la maggior parte di esemplari curati sono state piante grasse, ma sono arrivate anche un bonsai, una calla, due begonie e uno spatifillo («che era il più in crisi, ma si sta riprendendo bene», sottolinea Zola).
Spesso i problemi di questi esemplari sono la troppa o la scarsa irrigazione, l’esposizione alla luce o la necessità di un travaso. Ci si avvale dei vasconi esterni: «Qui produciamo piantine che doniamo al Sermig o usiamo nei laboratori con le scuole – conclude l’operatrice Arianna Ceppi –. Altre invece vengono regalate ai genitori, come il prezzemolo per l’ultima festa della mamma».