La scuola è da vivere come missione
Dalla Villanova agricole alle fabbriche, agli stranieri
Dopo quasi 40 anni di insegnamento, il professor Paolo Tessiore lascia la scuola e va in pensione. La carriera di Tessiore, oggi sessantasettenne, inizia nel 1986 quando è supplente in diverse scuole della provincia di Torino. Il passaggio di ruolo arriva nel 1994 quando diventa insegnante di sostegno alle medie di Villanova, suo paese natale. Qui, nel 2000, ricomincia a insegnare matematica e scienze. Nel 2011 passa alla scuola secondaria di Cornegliano d’Alba dove resta fino al 2020, l’anno del Covid, quando torna definitivamente a Villanova.
Come è cambiata la scuola in tutti questi anni?
I cambiamenti riguardano più in generale la società italiana. Negli ultimi 20 o 25 anni c’è stato un evidente crollo economico, sociale e familiare, con povertà, famiglie disgregate e ragazzi che, essendo figli di genitori separati, vivono in due ambienti diversi.
Su Villanova l’impatto è particolare.
Qui i cambiamenti sono stati profondi e problematici. Villanova nasce come un paese agricolo e negli anni Sessanta diventa un centro industriale. Poi arriva la crisi delle aziende e cambia di nuovo tutto.
I cambiamenti della società hanno effetto sui ragazzi?
Sì, anche solo sul numero: si fanno sempre meno figli.
E nella scuola?
L’arrivo di molti stranieri ha cambiato lo stato sociale e ha un grande impatto. Io sono per l’accoglienza e credo che renda la società più ricca, però questo porta a maggiori difficoltà e problemi. Sono nuove situazioni, difficili da assorbire per un’istituzione come la scuola.
La scuola è un’istituzione troppo rigida al cambiamento?
Nel tempo è cambiata molto, ma facendo lievitare la burocrazia: ce n’è troppa e si perde quella che dovrebbe essere la finalità principale, ovvero creare cittadini che conoscano i loro diritti e doveri e si impegnino a costruire la società.
Ad esempio?
Per qualsiasi cosa occorre compilare documenti. Ora sono digitali, ma bisogna comunque compilarli. Anche solo fare una visita di istruzione è diventato molto più difficile.
Quali progetti ha per il futuro?
Continuerò, ancora con più energia, a dedicarmi al sociale e all’ambiente con l’associazione Camminare Lentamente di cui faccio parte. Sto finendo un corso di guida escursionistica e ambientale, poi collaborerò anche con l’associazione Libera di Asti con l’obiettivo di portare nuove iniziative a Villanova e nel Villanovese.
Un consiglio ai giovani insegnanti.
Questo è uno dei lavori più gratificanti, non a livello economico ma umano. Si instaurano relazioni con i ragazzi che donano molto. Bisogna però approcciare questo mestiere come una missione.