Ecco lo studente top di informatica
"Mi piace smanettare, ma vivo nel mondo reale"
“Smanettone” e brillante, ha intuito e talento nel muoversi tra stringhe di codici e algoritmi. Così il diciottenne Simone Delbosco ha vinto la gara nazionale d’informatica 2025 organizzata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. E si è meritato l’iscrizione all’Albo delle Eccellenze Italiane.
Le qualità dello studente non erano passate inosservate ai suoi professori dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Pininfarina di Moncalieri, dove frequenta il quarto anno: “Gli insegnanti mi hanno proposto di partecipare alla competizione. Ho accettato – racconta Simone – Ho sostenuto una prima selezione nella mia scuola e l’ho passata”. Così è approdato alla gara nazionale a Montecchio Emilia. Si è confrontato con i migliori studenti d’Italia nella programmazione e nell’ingegneria del software. Ed è riuscito a emergere tra 28 avversari.
La gara era articolata in due prove, da cinque ore ciascuna: una progettuale, in cui era richiesto lo sviluppo di un’idea software strutturata e innovativa, e una pratica, focalizzata sulla risoluzione di problemi algoritmici e di programmazione. Entrambe le prove avevano un elemento in comune: erano ispirate al territorio reggiano, richiedendo ai concorrenti non solo abilità tecniche, ma anche la capacità di valorizzare aspetti culturali, storici e ambientali locali. “La prima prova era molto lunga e complessa, quasi impossibile da svolgere nel tempo stabilito – ricorda – Ma è stata valutata la capacità di sapersela cavare anche in quelle condizioni e sotto stress, oltre alle altre competenze”. Delbosco si è difeso bene. Ha dimostrato un ottimo livello di competenza e un grande potenziale. Tanto da raggiungere secondo i docenti, “un risultato solido e significativo, frutto di grande preparazione e concentrazione”.
Un successo inaspettato per il giovane informatico: “Non immaginavo che mi sarei classificato primo”. Una bella esperienza: “Ho trovato nuovi amici con cui mi sono confrontato: ho conosciuto i miei avversari qualche giorno prima della gara. Insieme abbiamo pensato di prepararci e ragionare sui nostri dubbi”. Alle spalle c’è un forte impegno: “Per prepararmi ho studiato per conto mio argomenti nuovi, previsti per la quinta”.
Simone non è un nerd, né un secchione: “Dedico alla scuola e all’informatica il tempo giusto: né troppo né poco”. Algoritmi e codici sono un gioco da ragazzi: “Fin da bambino sono attratto dai computer. Adoro “smanettare” e cercare di capire i meccanismi”. I genitori Antonio e Angela e il fratello maggiore non lo hanno influenzato: “Sono l’unico in famiglia ad avere questa passione”.
Innamorato della programmazione e della matematica, la tecnologia non è per Simone una mania. “Non sono impallinato di videogame. Mi piace stare anche all’aria aperta e svagarmi con gli amici”. Tanto il tempo dedicato agli altri: “Sono animatore nell’oratorio San Luigi e metto le mie capacità a disposizione: quando ci sono gli spettacoli mi occupo dell’audio e delle luci”.
Se la testa sa navigare nel mondo digitale, i suoi piedi sono per terra: “Terminata la scuola vorrei cercarmi un lavoretto. E proseguire gli studi all’università in ambito informatico”.