Absidi romaniche e archi delle Alpi
Simonetta Masera 
22 Luglio 2025
Fonte: Sentieri della Collina Torinese n° 3, edizioni Pro Natura Torino (terza edizione, 2021); carta in scala 1:16.000

Absidi romaniche e archi delle Alpi

Dodici chilometri tra Marentino e la Trinità con vista su ville storiche e castelli

Partenza e arrivo: Marentino, via Roma, Casa Zuccala

Tempo di percorrenza: circa 4 ore

Percorrenza: 12 km

Dislivello: 132 metri

La camminata parte da Marentino e si articola lungo i percorsi 210, 156, 232 e 233 dei Sentieri della Collina Torinese, riconoscibili dal segnavia bianco e rosso: supera la valle Lucco, raggiunge il Bric Bianco, poi sconfina in territorio montaldese toccando le frazioni di Trinità e Tetti Ottone.
Si parte dal centro del paese, in via Roma all’altezza di Casa Zuccala (riconoscibile per la caratteristica aquila che svetta sul tetto), dov’è possibile parcheggiare e dove c’è una “casetta dell’acqua”.
Si esce dal paese in direzione nord, fino al cimitero dove è consigliabile una veloce deviazione per ammirare dall’esterno la cappella cimiteriale di Santa Maria dei Morti, con la sua architettura romanica (pregevole anche l’interno con affreschi medievali, visitabile nelle poche occasioni nell’anno in cui la cappella viene aperta al pubblico).
Si ignora la strada sulla destra che sale ad Avuglione e, poco prima di una croce in ferro, a sinistra, si prende la strada per Castel Maiolo.
Il “castello” è in realtà una villa barocca, una “vigna” collinare in cui soggiornavano i conti Lodi-Cerveris di Burolo, feudatari del territorio (oggi l’edificio è stato trasformato in complesso residenziale). Subito a sinistra della strada per Castel Maiolo si stacca una carrareccia (sentiero 210). Questa strada compie un ampio arco il senso orario, e circa a metà supera un pilone in origine dedicato a San Tommaso, ma che oggi ospita una statua della Madonna.
Più avanti si incontra la strada Marentino-Trinità: si volta a destra e, dopo circa 100 metri, si arriva al pilone di Sant’Espedito (noto localmente come Pilon dla Rossa). Di qui si stacca la strada Spinea, che scende in valle Lucco: si superano i Tetti Gandino e, a fondovalle, si incontra una strada asfaltata. Qui si svolta a destra e si prosegue fino a immettersi, poco oltre, nella strada verso Sciolze: dopo 300 metri si svolta a sinistra verso Tetti Baruetto.
La strada termina a Tetti Goi: poco prima, sulla destra, si stacca un sentiero con alcuni punti panoramici che percorre il crinale della collina in direzione nord, lungo quello che in passato era il confine tra Marentino e Vernone.
Si ignora sulla sinistra la deviazione verso Tetti Gambarua (pilone): poco oltre si incontra la strada tra Trinità e Sciolze: qui si svolta a sinistra e, quasi subito, ci si trova col cocuzzolo del Bric Bianco (437 m) sulla sinistra: dalla cima, raggiungibile con una breve deviazione, si gode un panorama a 360° sulle colline e sull’arco alpino.
Si prosegue in direzione Trinità (sentiero 156), fino al bivio che a destra va a Montaldo e a sinistra scende a Marentino. Si tiene la sinistra (sentiero 232), si supera un punto in cui si ha una bella vista sulla Valle Lucco e poi, prima della cappella di San Rocco, si incontra sulla destra una stradina sterrata che per un tratto segna il confine tra Marentino e Montaldo. Si supera un piccolo bosco e poi si arriva a una suggestiva posizione panoramica, con un’ottima vista su Montaldo e il suo castello.
Si scende verso la valle del rio Moglia: poco prima del corso d’acqua la strada si biforca. Si tiene la sinistra, si oltrepassa il rio e si scende fino alla strada fra Montaldo e Marentino (sentiero 233). Qui si svolta a sinistra (la destra punta verso Montaldo, e arriva circa all’altezza del circolo polisportivo), e in breve si raggiunge il punto di partenza arrivando dalla direzione di via Profonda.