Barocco, santi e il respiro dei campi
Un anello di 12 chilometri fra Riva e San Giovanni passando dall’antico mulino
Partenza e arrivo: di fronte al municipio di Riva, in piazza Parrocchia 4
Difficoltà: interamente pianeggiante
Percorrenza: circa 12 km
Tempo di percorrenza: 3 ore
Si parte dal cuore del paese, di fronte al Palazzo Grosso sede del municipio e del Museo del paesaggio sonoro e alla chiesa parrocchiale: a entrambi lavorò nel Settecento l’architetto Bernardo Vittone. Si imbocca la centrale via Vittorio Veneto, si prosegue a sinistra fino a incontrare via San Giovanni. Quando si incontra via Circonvallazione si svolta a sinistra, si supera il sottopasso sotto la strada regionale Padana inferiore, arrivando in via Faustina Mazzetti nei pressi del centro sportivo.
Per un breve tratto si cammina lungo la strada provinciale 120 per Buttigliera, e poi sulla destra si imbocca la strada della Madonna della Fontana, quasi un lungo rettilineo, che porta all’omonimo santuario che, secondo la tradizione, sarebbe stato costruito nei pressi di una fontana miracolosa.
Si supera la chiesa e poi si imbocca la prima strada sulla sinistra: punta a nord e poi, dopo circa 500 metri, fa una decisa curva a sinistra. Si oltrepassa una cascina, una delle tante che si incontreranno lungo il percorso, poi si prosegue tra i campi in direzione dell’area industriale-artigianale. Si imbocca via Agnelli, alla rotonda si svolta a sinistra e poi si prosegue sulla prima strada a destra: è via don Bosco, che conduce alla frazione di San Giovanni di Riva.
Si entra nella borgata che è nota per aver dato i natali a San Domenico Savio: qui c’è ancora la “casetta” in cui visse il Santo, oggi trasformata in un centro di spiritualità. Proprio all’altezza della “casetta” parte la breve via Grena, che si innesta sulla provinciale 121. Si attraversa, si imbocca via dei Finelli, poi si svolta a sinistra su strada Rivassola. Superata una grossa cascina si trova sulla sinistra una strada sterrata che punta a sud e intercetta via San Domenico savio all’incirca all’altezza della strada vicinale dell’Oppio.
Si procede verso sud in direzione del paese, si passa alle spalle del cimitero (che sarà sulla sinistra) e poi si arriva alla grande rotonda che, dal lato opposto, porta in paese attraverso via Vittorio Veneto.
A destra si svolta in via Gardezzana, che porta in piazza Parrocchia. Da dietro la chiesa si stacca la pista ciclabile che porta al Molino della Torre e poi prosegue verso Chieri (con arrivo all’altezza del centro commerciale “Il Gialdo”).
Il molino della Torre era situato nei pressi di un canale alimentato dall’acqua del lago di Arignano. Un tempo residenza di nobili, poi casale agricolo, oggi ospita un bed&breackfast che servirà un aperitivo ai camminatori che poi, ripercorrendo un breve tratto della ciclabile, rientreranno al punto di partenza.