Attorno a Cinzano toccando cascine e profumi di santità
Camminata
Simonetta Masera 
30 Luglio 2025
Cartografia: Guida n. 2 dei Sentieri della Collina Torinese, ed. Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese, anno: 2007 (seconda edizione)

Attorno a Cinzano toccando cascine e profumi di santità

Partenza e arrivo: centro di Cinzano
Tempo di percorrenza: 3 ore e 30’
Lunghezza: circa 8 km
Dislivello a salire: circa 300 metri

La camminata, che parte dal centro di Cinzano, si sviluppa lungo il tratto più alto del rio Brusà (che più a valle cambia nome e diventa rio Fontanelle), e gira intorno al Bric Morté (455 metri), la cui “vetta” si può raggiungere grazie a due differenti sentieri.

Nel punto d’incontro tra via Colla e via della Circonvallazione si stacca sulla sinistra la strada Canaprile-Cerreto (sentiero n° 143 della Collina Torinese e tratto del Sentiero Crea Superga, segnavia SCS), che nel primo tratto è quasi parallela a via Gassino (provinciale 97).
Sulla sinistra si incontra la strada della Coriola, ma non si svolta. Più avanti, ancora a sinistra, c’è la strada vicinale di Possano: non è nell’itinerario, ma una deviazione di pochi metri porta a un suggestivo punto panoramico.

Poco oltre si incontra via Sciolze e si svolta a sinistra (sentiero 150): si supera la deviazione a sinistra per cascina Passano, dove l’itinerario compie un’ampia curva per puntare nettamente verso sud.

Poco oltre la strada si biforca, all’altezza del Pilon dla Cadra: si tiene la sinistra e si imbocca via Regione Aprà, caratterizzata sulla destra da una scarpata boscosa (sentiero 170).
Si supera cascina Pastura e poco oltre si incontra la cappellina di San Grato, le cui condizioni testimoniano il calo di una devozione un tempo più fiorente: Grato d’Aosta era infatti uno dei Santi “agricoli” con più devoti, perché era buono un po’ per tutto ma in particolare contro le grandinate.
Poco oltre si raggiunge quasi subito la frazione Aprà, col pilone sulla strada, e poi si arriva alla cascina Comollo, dove una lapide ricorda il seminarista Luigi Comollo, grande amico di don Bosco, morto giovanissimo a Chieri: si racconta che tornò dall’Aldilà per avvisare don Bosco di aver ottenuto la salvezza eterna (il miracolo avvenne nel convento di San Filippo, a Chieri, dove una lapide testimonia il fatto prodigioso).

Una cinquantina di metri oltre, sulla sinistra si stacca una strada sterrata in discesa che si affianca al rio Fontanelle (dall’altra sponda parte un sentiero che sale al Bric Morté).

Si cammina verso sud a fondovalle (sentiero 145), si attraversa il rio Fontanelle e poi si incontra sulla sinistra il sentiero 146, che è un’altra via di salita al Bric Mortè. Si rimane però sul sentiero 145, si oltrepassano prima i capannoni di una vecchia polveriera e poi la cascina Nuova fino a incontrare, poco oltre, una deviazione a sinistra (sentiero 141): la si imbocca con un’ampia curva, terminata la quale ci si trova a camminare verso nord.

Poco oltre si supera sulla destra la deviazione per il sentiero 142, che porta alla frazione di Torrazza. Si continua verso nord, si entra nell’ombroso “bosco di Brun” e, poco oltre cascina Bruno, si arriva a un punto panoramico dove la vista spazia a 360°. Più avanti la strada diventa asfaltata (via San Giorgio); si supera la cappella di San Rocco (sulla destra: è dedicata a un altro dei patroni dell’agricoltura, invocato contro le epidemie) e poi si giunge a un trivio che ha al centro una croce. Di qui parte via Roma (provinciale 97) che porta al centro del paese e al punto d’arrivo della camminata.