I dolci versanti solcati dalla ferrovia
Tra Valle Sauglio, Cambiano e Pecetto i campi e le vedute verso la collina
Partenza e arrivo: Trofarello, via Valtorta
Tempo di percorrenza: 2 ore
Lunghezza: circa 4,5 km
Altimetria: pianeggiante
Si tratta di una passeggiata tranquilla, adatta anche a chi va in bicicletta, che alterna tratti su strade bianche a brevi passaggi su asfalto, su strade a modesto traffico.
Si attraversa una regione ondulata, intensamente coltivata, con ampi panorami. L’itinerario parte dalla periferia di Trofarello, a poca distanza dal rio di Valle Sauglio, nel punto in cui da via Umberto I inizia via Valtorta (c’è un ampio parcheggio all’angolo tra via San Rocco e via Torino, a poca distanza). La posizione è facile da riconoscere perché al centro dell’incrocio c’è una cappellina esagonale dedicata all’Immacolata Concezione. Una lapide sull’ingresso attesta che si tratta di un ex voto, fatto erigere nel 1871 dal sacerdote Sebastiano Neyrone.
Si imbocca via Valtorta in direzione est (Sentiero della collina torinese n° 263) e dopo poco si arriva al rio San Pietro. Qui via Valtorta piega a sinistra e segue l’andamento del rio fino a un ponticello che prosegue nel sottopasso della ferrovia Chieri-Trofarello.
Superati i binari la strada prosegue tra i campi fino a incontrare un quadrivio, all’incrocio con strada Tevoletti.
Sulla sinistra c’è un modesto rilievo, dove si distinguono le regioni Puca auta e Puca bassa. Se si svolta a destra si arriva a Cambiano, avendo sulla sinistra un modesto rilievo chiamato Bec d’oca: ma qui bisogna girare a sinistra, in direzione nord (sentiero n° 260). La strada è in leggera salita, tanto che si arriva a un leggero poggio da cui la vista spazia sulla campagna circostante. Proseguendo si arriva in regione Cuchìe, avendo sulla sinistra l’area della discarica consortile.
Il toponimo è indicativo: in piemontese le cuchìe sono le conchiglie e, in questa zona, è facile trovare delle conchiglie fossili anche di grande dimensione (ma la raccolta è vietata per legge) La discarica, che in 19 anni ha ricevuto oltre 720.000 metri cubi di rifiuti, ha terminato il suo ciclo nel 2013 e ora è entrata nella gestione post-operativa, nella quale si verifica che non provochi danni all’ambiente.
Si procede ancora verso nord fino a incontrare la provinciale 123 per Pecetto: qui si svolta a sinistra, si ignorano sulla sinistra l’imbocco di strada delle Vacche e sulla destra quello di via Madonna della Scala (tra le due strade si scavalca la ferrovia), per incontrare poco oltre sulla sinistra strada Valle San Pietro. La si imbocca, si supera il rio San Pietro e, dopo aver costeggiato la cascina Benne, la strada cambia nome e diventa strada Benne, che dopo qualche centinaio di metri si biforca (sentiero n° 36). Qui c’è una netta svolta a sinistra su strada della Braida che dapprima punta a sud costeggiando per un breve tratto il Rì Creus. Poi svolta di 90° in direzione ovest.
Si cammina tra i campi e, a poca distanza dal cimitero di Valle Sauglio, si trova l’incrocio con via Serravecchia, che si sviluppa su una modesta cresta. Ci si tiene sulla sinistra e, ignorando gli innesti laterali (quelli sula destra portano in breve a Valle Sauglio), si marcia decisamente verso sud. La strada all’inizio è diritta, qualche tratto corre in trincea tra due alte sponde: poi compie un’ampia curva e incontra via Valtorta. Qui si svolta a destra e, dopo poco, si arriva al punto di partenza.