La pieve, i boschi, la vista sul castello
Camminata
Simonetta Masera 
6 Agosto 2025
Cartografia: Guida n. 3 dei Sentieri della Collina Torinese, ed. Pro Natura, anno 2021 (terza edizione)

La pieve, i boschi, la vista sul castello

Un circuito sulle colline tra Vernone e Sciolze fermandosi dove si apre il panorama

Partenza e arrivo: castello di Vernone

Tempo di percorrenza: 3,5 ore

Lunghezza: circa 8,5 km

Il percorso ad anello, che si percorre in senso orario, affronta un tracciato collinare, che si articola a nord e a sud di Vernone. Si parte dall’ingresso del massiccio castello: l’edificio risale all’XI secolo, e in seguito è stato più volte rimaneggiato anche se conserva il suo aspetto di imponente fortezza che, tuttavia, nel 1396 fu cinta d’assedio e conquistata dal capitano di ventura Facino Cane.

Si scende alla piazzetta dove c’è la chiesa parrocchiale di San Giorgio, da cui si gode un bel panorama sulle colline circostanti. Di qui si scende ancora fino a incontrare la provinciale 118, dove si svolta a destra: si punta verso nord, percorrendo un breve viale. Arrivati alla cappella di San Mauro si lascia la strada asfaltata per imboccare sulla destra una strada (Sentiero della Collina torinese n° 157) che costeggia il Bric Ornesio, passa in regione Cavallerino e poi compie una netta curva verso sud: a quel punto, sulla destra, si stacca una carrareccia che punta a nord, verso Sciolze, dapprima costeggiando un bosco e poi arrivando a incontrare nuovamente la provinciale 118.

Qui si svolta a destra per uscire dal paese, passando al sentiero 150 (per un tratto il percorso coincide con la Superga-Vezzolano-Crea e col Cammino di don Bosco). Si supera la regione Rossetto (dove c’è un buon punto panoramico, con una bella vista sul paese e sul suo castello). Per chi lo desidera, poco oltre sulla destra c’è una deviazione che in breve porta ai 457 metri del Bric Ornesio, altro bel punto panoramico.

Procedendo dritto, invece, si arriva al quadrivio “le pere” (le pietre, che in origine erano quattro anche se ora ne sono rimaste due). Si oltrepassa, e superata Tetti Fasella la strada si biforca: qui si tiene la destra fino a quando, oltrepassata sulla destra la stradina che porta alla cascina Stamiano, si trova una strada che porta a intercettare il sentiero 174 nel punto in cui fa una netta curva. Si tiene ancora la destra, in direzione sud, e ci si trova a costeggiare il Bric Biciureja. Si incontra un interessante punto panoramico e, poco oltre, sulla destra una deviazione conduce ai 410 metri della “vetta” del modesto rilievo, che è d’interesse naturalistico: qui cresce spontaneo il faggio, che in provincia di Asti è pianta protetta. In zona sono anche frequenti i pini silvestri: le piante che crescono più isolate hanno dimensioni ragguardevoli.

Percorrendo tratti nel bosco la strada compie una curva intorno al rilievo poi, per un tratto, costeggia il rio Valle Sasso (che più a valle cambia nome e diventa rio della Verbia), fino al ponte del Muletto: qui la strada si biforca e, se si svolta a sinistra, dopo poco si arriva alla suggestiva pieve di San Giorgio in Vergnano, le cui prime notizie risalgono al 1265. Si tiene però la destra e, dopo poco, si arriva a un altro bivio. Qui si incontra il sentiero 211, e ancora una volta si tiene la destra. Si supera cascina Torello e ancora una volta si incontra la provinciale 118. Siamo ormai alle porte di Vernone: ancora pochi passi e si sarà tornati al punto di partenza.