Pievi romaniche e uccelli di lago sulle dolci colline
Partenza e arrivo: piazza Mazzini, Mombello
Lunghezza: circa 8,5 km
Altimetria: percorso collinare
Tempo di percorrenza: 3 ore
L’itinerario si articola tra Mombello ed Avuglione e ha, lungo il suo sviluppo, due anelli che si possono percorrere a scelta all’andata o al ritorno. Il tracciato, per la sua natura, si presta a variazioni sul tema a piacere: per esempio è possibile la “direttissima” da Mombello ad Avuglione, evitando di circumnavigare il lago di Arignano. La cartografia proposta è quella del Cammino del Romanico: il volantino, tra l’altro, offre la possibilità di scaricare il tracciato GPX del cammino. Per i raffinati c’è la carta n° 3 dei Sentieri della Collina torinese, più ricca di dettagli perché in scala 1:15.000.
Piazza Mazzini, a Mombello, è ampia, consente un agevole parcheggio ed è dotata di un punto acqua Smat. Si esce dall’estremità nord e ci si incammina lungo via Sant’Anna: l’omonima cappella si incontra nel punto in cui la strada si biforca.
Si tiene la destra e si percorre la strada che per un primo tratto è in trincea (sulla sinistra, per gli appassionati di geologia, ci sono interessanti stratificazioni). Man mano che si sale di quota la strada si libera, con ampi panorami sulle colline e sui vigneti circostanti, in particolare nelle località Castellano e Mond (sentiero 190 della Collina torinese).
A un certo punto la strada smette d’essere asfaltata e inizia lo sterrato: la visuale è sempre molto aperta, tra campi coltivati, vigneti e brevi tratti di alberate. Si arriva così alla pregevole cappella romanica di San Lorenzo, nei pressi della quale c’è anche un punto di sosta. Il piccolo edificio, sulla sommità di un colle (334 m) è citato per la prima volta in un documento del 1331: l’abside è la parte più antica e significativa.
Si prosegue in direzione nord fino a incontrare, sulla sinistra, una strada sterrata che punta a ovest (sentiero 201), in un punto particolarmente panoramico. Ci si incammina, si scende nella val del Moro, si supera il rio Valle Vergnano e si risale dal versante opposto, fino ad arrivare alla strada del Lago, alle spalle della cascina Calcinera. Qui si punta a sud, in direzione di Arignano, per costeggiare l’omonimo lago, ricco di avifauna (un binocolo può essere d’aiuto, per una migliore osservazione). Lungo la diga in terra battuta si passa dall’altra sponda, e poi si risale l’altro lato dello specchio d’acqua. Ci si tiene sulla stessa strada anche dopo aver superato il bacino: sul lato destro, dove oggi c’è boscaglia, nell’Ottocento si estendevano le acque del lago originario.
Ed ecco un bivio: a sinistra c’è strada Fornaca, che sale a Marentino. Si tiene la destra, per una carrareccia che incontra la provinciale per Avuglione. Qui si svolta a sinistra, si supera la frazione di Marentino che un tempo era Comune a sé, e si scende verso il cimitero di Marentino dove si trova la cappella romanica di Santa Maria dei Morti. E’ aperta di rado ed è un peccato, perché all’interno ha un prezioso ciclo di affreschi medievali: ma anche l’esterno è curioso, in particolare per le decorazioni dell’abside.
A questo punto si può imboccare la strada del ritorno. Si supera Avuglione, all’altezza di Tetti Chiaffredo, si svolta a destra per raggiungere la strada dell’andata (e qui si svolta a sinistra). Si raggiunge così la strada che porterebbe a San Lorenzo, ma non la si imbocca: si va dritti per proseguire una strada che diventerà quasi parallela a quella dell’andata (sentiero 171). Questa strada compie un’ampia curva, per un breve tratto torna a puntare a nord e poi si immette sulla strada percorsa all’andata, poco a monte della cappella di Sant’Anna. Qui si svolta a sinistra, e dopo pochi minuti si arriva in piazza Mazzini