Nei boschi della frontiera dei Celti
Sulle colline tra Pecetto e Rosero i crinali offrono squarci verso monti e pianura
Partenza e arrivo: Pecetto, via Circonvallazione angolo strada Chieri
Tempo di percorrenza: 3 ore
Percorrenza: circa 9 km
Percorso: collinare
Questo anello collinare permette agli appassionati delle camminate di sperimentare la più recente accoppiata guida-cartina per la parte ovest della Collina torinese: è fresca di stampa la Guida dei Sentieri n°1, revisionata rispetto alla precedente edizione del 2003, da abbinare alla carta in scala 1:15.000 riveduta nel 2021.
Siamo a Pecetto. Si parte da via Circonvallazione all’angolo con strada Chieri, dove non mancano i parcheggi. Si imbocca via Circonvallazione in salita, in direzione della collina, e dopo un’ampia curva a sinistra si raggiunge la cappella di San Grato, all’altezza dell’ingresso a nord in paese.
Di qui partono i sentieri 32 e 30 della Collina Torinese. Si prosegue per strada Eremo, si supera il vecchio tiro a segno e poi si prende il vialetto pedonale che sale al Poggio Gonella, con un magnifico panorama. Si torna su strada Eremo e si arriva al Fontanone: oggi resta solo una modesta costruzione seminterrata, a segnare la presa di una sorgente che alimentava il primo acquedotto di Pecetto.
Sulla sinistra si imbocca via Allason, che si percorre fino a quando sulla destra si incontra la deviazione per la strada della Pera del tesòr (sentiero 32). Il sentiero punta decisamente a nord, verso l’Eremo. Qui si incontra la “pera dël tesòr”, un masso che emerge dal suolo per circa un metro e, nella tradizione popolare, era propiziatore della fecondità oltre che segnale per arrivare a un tesoro nascosto. Poco più avanti c’è un quadrivio si svolta a destra e si costeggia il Bric San Viter: sulla destra si incontra una deviazione che in breve porta ai 623 metri del rilievo, importante perché vi sono tracce di un antico insediamento dei Celti Taurini nella radura tra gli alberi di Monspheratus. Questo era un posto di frontiera tra i Liguri (che vivevano nel Chierese) e i Taurini sul versante del Po. Nello stesso sito mille anni fa sorse anche un piccolo castello in pietra, di cui restano porzioni dei muri di cinta e della torre.
Il sentiero piega ad angolo acuto, quasi a voler ritornare sui propri passi, e scende nella valle del rio Martello, poco a valle della fontana delle Prensisie. Qui può essere interessante una breve deviazione avventurosa: si può risalire il rio e in breve arrivare alla fontana che è perenne, freschissima e una delle poche ancora potabili in collina.
Il sentiero prosegue verso est tenendosi sulla sponda sinistra del rio (sentiero 33 e Grande traversata della collina), poi se ne allontana per avvicinarsi a Tetti Rosero, con la cappella dedicata a San Michele che è un balcone panoramico sulla valle. Si prosegue fino a un primo incrocio (qui passa il confine con Pino Torinese), si va ancora diritti fino a incontrare strada Ciattalina: qui si svolta a destra passando a poca distanza dal Bric Martan, con un incantevole panorama specialmente in direzione di Pecetto: in primavera è uno dei luoghi dove meglio si può apprezzare la fioritura dei ciliegi.
La strada si tiene sul crinale e procede in discesa: si supera Tetto Grato e poi, sulla destra, si incontra strada Canape (sentiero 35) che porta verso Pecetto: si immette sulla strada Chieri all’altezza di una cappella, poco prima di una rotonda. Strada Chieri porta in breve al punto di partenza: è abbastanza trafficata ma, nel tratto da percorrere, è quasi sempre costeggiata dal marciapiede.