Sulle colline delle pievi romaniche
Uno sguardo sul Monferrato da Albugnano, poi si scoprono boschi e vigneti
Partenza e arrivo: parcheggio del cimitero di Albugnano
Tempo di percorrenza: circa 3 ore
Lunghezza: 8 km
Altimetria: collinare
L’itinerario fa parte del Cammino del Romanico-Rete Romanica di Collina. Prima di incamminarsi vale la pena di entrare nel cimitero per ammirare la chiesa di San Pietro, che risale alla fine del XI secolo. In origine doveva essere interamente d’arenaria, ma nel 1690 venne parzialmente rifatta in mattoni. La parte più interessante è l’abside, con due semicolonne con i capitelli scolpiti.
Usciti dal cimitero ci si incammina a sinistra sulla provinciale 74, in direzione di Aramengo. Si percorrono due tornanti e dopo circa 600 metri, dopo una curva a gomito, si imbocca uno sterrato sulla sinistra.
Il percorso punta nettamente a nord, in discesa tra boschi, vigneti e prati, e poi piega a sinistra e poi a destra. Segue un lungo rettilineo dove, a un certo punto, sulla destra si può vedere la cappella di Sant’Emiliano, a valle della frazione Campolungo.
Giunti al fondovalle si svolta a destra e, dopo un centinaio di metri, si arriva a pilone di San Grato. La collocazione non è casuale, perché è all’incrocio di tre strade, un “trivio” dove, secondo la tradizione, le streghe potevano darsi convegno: ma il “segno sacro” del patrono contro la grandine le tiene lontane.
Qui si volta a destra in direzione Vallana, fino ad arrivare alla provinciale 74. A quel punto si imbocca a sinistra la statale 458 Asti-Chivasso, che si percorre per circa 300 metri.
Arrivati al bivio per Masio (dove c’è la fermata del bus) si volta a destra in salita: si superano due curve pronunciate e si arriva alla chiesa romanica di San Giorgio di Aramengo, di cui per la prima volta è scritto in un documento del 1298. La facciata è seicentesca, mentre l’abside è la parte che meglio conserva l’aspetto originario. La posizione è anche molto panoramica, con belle vedute verso Aramengo e sul vallone di Albugnano.
Si torna di poco sui propri passi e poi si imbocca sulla destra uno sterrato che riporta alla 458. Si volta a sinistra, si attraversa e, dopo qualche decina di metri, si svolta a destra sulla strada che porta alla borgata Pratorotondo.
La strada disegna un’ampia curva a valle di Cascina Penseglio: raggiunto il crinale si imbocca a sinistra una strada inghiaiata che porta alla cascina Bertacca, e di qui al pilone di San Grato. Al pilone si svolta a destra e poi subito a sinistra, per salire verso Albugnano (non si fa la stessa strada dell’andata, anche se è parallela e a monte).
Si cammina avendo il bosco sulla destra e i vigneti sulla sinistra, fino a trovare una stradina inghiaiata che con una svolta a sinistra riporta al punto di partenza.
In base a tempo ed energie residue, ci sono due ulteriori possibilità di arricchire la gita. La prima è quella di salire al Belvedere Motta, in centro ad Albugnano, il “balcone del Monferrato” dalla vista spettacolare a 2760°. Nelle giornate più terse, con l’aiuto della tavola della rosa dei venti installata sul posto, si possono distinguere le principali montagne delle Alpi. La seconda è di scendere alla canonica di Vezzolano, uno dei più importanti esempi di gotico e romanico in Piemonte.