Il baccano spinge le botti
(Foto di repertorio)
Castelnuovo Don Bosco
3 Ottobre 2025

Il baccano spinge le botti

Domenica un centinaio di tifosi con la squadra castelnovese al campionato nazionale

Tamburelli, raganelle, trombette: un incitamento che dura pochi attimi e una festa che vale la giornata. I tifosi della squadra castelnovese che partecipa al campionato della corsa delle botti si preparano per la finale nazionale di Maggiora, vicino a Novara, domenica 12 ottobre. «Stiamo organizzando un pullman: abbiamo già diverse adesioni – spiega Gianluca Cafasso, che segue la squadra sin dagli albori – Contiamo di essere là almeno in 80-100 persone».

Sabato 11, ci saranno le qualifiche per stabilire la griglia di partenza, un po’ come si fa in Formula 1. «Assisteremo anche a quelle, ma sabato saremo meno. La presenza massiccia è per la domenica».

La squadra di Castelnuovo è entrata ad aprile nel circuito del Palio Nazionale delle Botti delle Città del Vino 2025. Durante ogni tappa, squadre maschili e femminili si sfidano spingendo botti da 500 litri lungo percorsi cittadini, in un’atmosfera di festa che celebra lo sport, il vino e le tradizioni locali. Ci sono state 11 tappe in ogni angolo d’Italia. I castelnovesi non hanno partecipato a tutte, ma sono sempre stati sul podio o a ridosso. In paese si corre la “Corsa dei butaij” dal 2013, dopo un periodo di sospensione. Una competizione tra borgate, che si disputa a luglio. La rappresentativa, che porta i colori bianco rossi del Comune, è formata dagli atleti del Cassinòt che negli ultimi anni hanno vinto la competizione. Come si tifa?

«Ci si sistema compatti a bordo strada e si fa tanto rumore – spiega Cafasso – Gli atleti, in partenza, sono concentrati, ma sentono la spinta del pubblico. Lo racconto per esperienza personale».

I tifosi castelnovesi, si affidano pure a trombette, tamburelli e raganelle che roteano e scricchiolano.

«Come negli altri sport come il ciclismo o lo sci, non c’è il tempo per impostare cori, quindi occorre essere identificati in un settore ed esplodere con tanto rumore». I tifosi delle botti castelnovesi, indossano tutti la stessa maglietta, proposta per la finale nel pacchetto viaggio, e per le bandiere. «Alcune sono quelle storiche del Comune, che servono anche per la sfilata». La maglietta è bianca con i disegni del colore del gonfalone comunale, quindi rosso e nero. Davanti c’è disegnata una persona che spinge la botte e dietro la scritta Castelnuovo Don Bosco. Le iniziali servono per la seconda scritta “ Corsa delle botti”. «Queste competizioni terminano con una festa: i Comuni ospitanti offrono il pranzo e i tifosi sono col sindaco» .

Alle varie tappe, in quanti partecipano? « Su 10 squadre per gara, al seguito arriva un centinaio di tifosi per compagine, chi più chi meno. Alla finale, forse di più».

La squadra castelnovese si è guadagnata stima e fiducia, e si è formato un gruppo di appassionati che hanno seguito i propri atleti. «Sono trasferte lunghe, ma ne vale la pena» . L’anno prossimo, forse anche Castelnuovo ospiterà una tappa del circuito.

Per la finale del 12 «Dobbiamo farci sentire ancora di più. Siamo carichi».