Misura e vita
Il geometra chierese Giovanni Bosco immagina un museo dedicato ad Angelo Mosso
Chieri e la misura: un museo dedicato ad Angelo Mosso. Questa è la proposta del geometra chierese, Giovanni Bosco: il “Museo della Misura”, presentato all’incontro annuale dei geometri della zona Chieri – Carmagnola Moncalieri tenutosi a fine settembre a Chieri.
«Si tratta di un progetto inizialmente virtuale da realizzare insieme agli studenti del Cat (Costruzioni Ambiente Territorio) dell’Istituto Vittone – spiega l’ideatore – L’esposizione punta ad analizzare la misura in tutti i suoi aspetti» .
Accanto a Bosco, portano avanti la proposta anche la priora uscente della zona, la geometra Maura Magnaghi, e il geometra Giuseppe Contarino, consigliere del Collegio geometri di Torino; alcuni insegnanti del tecnico di Chieri, tra cui Mauro Moschini, docente di estimo e agraria. Non ultimo c’è un possibile coinvolgimento di docenti dell’Università di matematica di Torino. Il progetto ha ottenuto il patrocinio del Collegio dei geometri di Torino e tra i soggetti disponibili a collaborare ci sono il Comune di Chieri, la Fondazione della Comunità Chierese, l’Associazione Carreum Potentia e il Corriere di Chieri come media partner.
«All’incontro di venerdì 26 settembre sono stato invitato dalla geometra Luisa Roccia a proporre il progetto al collegio di Torino, di cui lei è presidente. In questo modo, esso potrebbe diventare soggetto proponente attivo attraverso una commissione apposita – aggiunge Bosco – Il passo successivo sarà quello di proporre l’attività al Vittone».
In che modo verrà coinvolta la scuola? «L’idea è che siano gli studenti a realizzare il museo virtuale, con il nostro aiuto, inserendo magari l’attività nel programma Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) – entra nel dettaglio Bosco – Si tratta di un progetto multidisciplinare, volto a sviluppare competenze informatiche, di progettazione ambienti, grafiche ed eventualmente di lingua straniera, se si volesse fare un’area in inglese».
Si farà anche il passo di creare un museo fisico? «Per ora non abbiamo questa pretesa, dovremmo cercare sponsor e un luogo adatto, anche se io lo immagino nella biblioteca civica».
Nel museo virtuale si potrà “camminare” da una stanza all’altra, come dentro un edificio vero, attraverso un clic del mouse. Allo stesso modo si potranno ingrandire pannelli espositivi e immagini. Questo meccanismo avrebbe molteplici funzionalità: aggiungere modifiche o nuove aree potenzialmente infinite e la possibilità di collaborare con soggetti anche molto lontani, come altre scuole italiane. «Sarebbe bello creare una comunità intorno a questo progetto, aperta a tutti i campi in cui la misura opera», immagina il geometra. Si prevede anche di creare rapporti inter museali, sfruttando le proposte del territorio come il Museo del Tessile a Chieri, quello del Paesaggio Sonoro a Riva o il Museo dell’Astronomia e dello Spazio al planetario di Pino: «Se io penso al taglio dei tessuti, al tempo musicale o allo studio delle stelle, vedo delle misure e queste potrebbero essere affrontate nel museo con sale dedicate – espone il geometra – Inoltre si può giocare su altre potenzialità di Chieri come il passaggio del quarantacinquesimo parallelo nord, strumento di riferimento usato insieme ai meridiani per misurare la distanza da un punto all’altro del globo».
Questo sarà il contenuto del museo: la storia della misura in tutti gli aspetti della vita a partire dalla nascita di essa stessa, per poi esplorare la sua evoluzione in tutti i campi possibili, attraverso gli strumenti di misurazione.
«Un museo fisico, invece, potrebbe essere un ottimo luogo in cui ospitare gli strumenti di misurazione inventati da Angelo Mosso, oltre che il suo busto in bronzo, ora, sprecato in un archivio comunale », conclude Bosco. Il museo sarebbe infatti dedicato al medico e insegnante chierese di fine Ottocento, che creava strumenti di misurazione come lo sfigmomanometro, tuttora utilizzato per misurare la pressione arteriosa.