Distretto del Cibo a caccia di bandi
Cambia la forma: da protocollo d’intesa ad associazione fra 25 Comuni
Il Distretto del cibo Chierese Carmagnolese si trasforma in associazione, per poter accedere a finanziamenti e ampliare il suo raggio d’azione. «Si è data una differente forma giuridica a quello che, in precedenza, era un protocollo d’intesa tra i 25 Comuni che fanno parte del Distretto – segnala l’assessore al cibo Biagio Carillo – In questo modo potremo partecipare a bandi per sostenere le nostre attività, e valorizzare le produzioni locali». Nella sua nuova veste il Distretto di doterà anche di un direttore, che affiancherà il presidente Roberto Ghio.
«Quella del direttore è una figura organizzativa, che opererà a titolo gratuito e avrà compiti di coordinamento». Nella nuova versione del Distretto, che ogni Comune dovrà ratificare (Chieri l’ha fatto martedì), gli organi operativi saranno l’assemblea dei Comuni, il Consiglio direttivo, il presidente, il direttore e i revisori dei conti.
«Il primo compito sarà mettere mano a un piano triennale di attività – prosegue Carillo – Tra le attività possibili c’è la presenza di uno stand del Distretto ai mercati cittadini, e un accordo con i ristoratori affinché utilizzino i nostri prodotti e li inseriscano in menù da offrire a prezzo calmierato».
Il Distretto ha tre anni di attività: è stato utile? «Credo di sì, perché sta diffondendo l’idea di un territorio che possiede numerose tipicità agroalimentari. Credo perciò che occorre proseguire su questa strada anche perché, in base a rilevazioni tra gli esercenti del mercato, il fronte dell’alimentare resiste, mentre il non alimentare accusa un calo del 20-30% del volume d’affari».