Su colli dell’Eremo. Il masso della fertilità nei boschi di Pecetto
Anello dell’Eremo
Partenza e arrivo: piazzale dell’Eremo (fontana dei Francesi, Pino Torinese
Lunghezza: circa 7 km
Tempo di percorrenza: 1,5 ore
Altimetria: collinare
L’anello che si articola intorno all’Eremo dei Camaldolesi, oggi sede dell’Arsenale dell’Armonia, una delle comunità del Sermig, è relativamente breve: però tocca una zona ricca di storia. Dal piazzale nei pressi del monumento con la fontana si imbocca verso est strada Eremo (n° 20 dei Sentieri della collina torinese, segnavia bianco-rossi), fino a incontrare la rotonda al Col dij Arsete. Si imbocca la direttrice a sud (strada Eremo, sentiero n° 33 che, per un tratto, coincide con la Grande traversata della Collina torinese): si oltrepassa sulla sinistra strada Rosero e poi, quando la strada accenna a curvare verso sinistra, si imbocca a destra il sentiero n° 31, che si inoltra nel bosco di latifoglie. Per un tratto l’itinerario procede parallelo al rio Martello, sulla sponda sinistra: poi piega decisamente a sud. Se dove il sentiero curva si risalisse ancora lungo il rio, in breve si giungerebbe alla “fontana dle Prensisie”, che una volta era potabile.
La direzione è sempre sud: ma a un tratto il sentiero piega ad angolo acuto e sembra quasi voler ritornare sui suoi passi. Siamo alla falde del Bric San Viter (623 m) di notevole interesse perché anticamente qui si trovava un insediamento commerciale dei Celti. L’area del Bric San Viter fu sicuramente abitata e frequentata almeno fin dalla seconda età del Ferro, quando qui esisteva un piccolo insediamento dei Celti Taurini con funzioni di emporio; con la fine del III secolo a.C., per ragioni ignote, venne improvvisamente abbandonato.
Si prosegue sul sentiero n° 31 e, volendo, si fa una deviazione quando sulla sinistra si incontra la stradina che porta in vetta al Bric e all’area archeologica. Altrimenti si prosegue fino a giungere in un punto in cui il sentiero si biforca. Siamo nelle vicinanze della “pera dël tesòr”, la “pietra del tesoro”: una roccia che spunta dal suolo per più di un metro e, secondo antiche leggente, segnalerebbe il posto in cui è nascosta una ricchezza favolosa (che finora nessuno ha ancora trovato…). Non solo: secondo la tradizione, le donne venivano a sedersi su questo masso per ottenere il dono di avere figli.
Si volta a sinistra (direzione ovest) e nel punto in cui il sentiero piega ad angolo retto si fa una sosta per ammirare il panorama.
Siamo nelle vicinanze del Bric della Cresta: il sentiero va a nord, poi piega a sinistra tenendosi alle falde del Bric della Croce (716 m). Anche qui, sulla destra, una stradina consente di arrivare fin in cima alla collina.
Il sentiero si innesta su strada del Colle: si volta a destra e, sempre costeggiando il Bric della Croce, si procede fino a tornare in strada dell’Eremo e alla Fontana dei Francesi, dove la camminata si conclude.