Qui le rocce custodiscono conchiglie
In cammino sul circuito di San Grato fra Pavarolo, Cordova e Bardassano
Anello di San Grato
Partenza e arrivo: cappella di San Sebastiano, Pavarolo
Tempo di percorrenza: circa 2 ore
Lunghezza: circa 7 chilometri
Altimetria: collinare
L’auto si può parcheggiare al piazzale dell’Olmetto, da cui in breve si raggiunge la cappella di San Grato, purtroppo in precarie condizioni, da cui inizia la passeggiata.
Si imbocca via Bardassano per incontrare dopo poco, sulla sinistra, la via San Grato (sentiero n° 242 della Collina Torinese, segnavia bianco-rossi).
Il percorso si tiene sulla sponda sinistra del rio delle Boie, a poca distanza dal modesto corso d’acqua. Nel primo tratto è relativamente pianeggiante ma poi, arrivato alle falde del Bric della Croce (529 m), presenta qualche tornante per inerpicarsi meglio sul fianco della collina, fino a incontrare la strada che sale a Cordova (sentieri n° 51, 74 e Grande Traversata della Collina, segnavia marcati GTC).
Entrati in Cordova il percorso piega a est (sentiero n° 83), e poi si affianca a rio Bossola tenendosi sul lato sinistro della val Peirone. Si arriva a un bivio sulla destra, dove la GTC si stacca per passare dal lato opposto della val Peirone, arrivando all’altezza di Tetti Uccelletti: per chi lo desidera può essere una deviazione che accorcerà un po’ il percorso.
Altrimenti si procede in direzione nord sempre costeggiando il rio Bossola, fino a incontrare la provinciale 122 che porta a Castiglione. Qui si volta a destra e, dopo un breve tratto, si imbocca sulla destra la strada provinciale 224 che, con ampie curve, prima passa nelle vicinanze di cascina Gianoglio e poi arriva a Tetti Uccelletti, vicini alla cima del Bric Pavesio (438 m).
Qui si tiene la direzione sud fino ad arrivare a Tetti Aprà, dove la strada si biforca. Se si volta a destra si arriva in breve a Tetti San Defendente, la principale frazione di Pavarolo che, in passato, era addirittura sede di una piccola scuola elementare.
Ma il tracciato tiene la sinistra (sentiero n° 243): appena usciti dall’abitato di Tetti Aprà la strada si biforca, e qui bisogna tenere la sinistra. E’ una zona interessante, perché da queste parti si coltiva ancora la “brigna purin-a”, susina a frutto piccolo che matura a giugno. Si passa nelle vicinanze di cascina Bussetti, poi sulla destra si stacca una strada che, costeggiando un affluente di destra del rio del Droc, conduce al piazzale dell’Olmetto.
Nel primo tratto la carrareccia passa tra i campo, poi si affianca a un bosco misto di latifoglie e conifere. Arrivati all’Olmetto ci si trova a poca distanza dalla cappella di San Grato dove si chiude l’anello.
Una nota ancora sull’Olmetto: la zona (e la strada che scende a Pavarolo, sul lato sinistro) presenta affioramenti di rocce della famiglia delle arenarie. Se si osserva con attenzione si noteranno frammenti di conchiglie, a testimonianza del fatto che, in ere precedenti, quei terreni si trovavano sotto il livello del mare.