LA STORIA

Oltre 70 anni di presenza sul territorio

Nato sotto il segno del leone

La stroria del Corriere di Chieri e dintorni inizia il 28 luglio 1945, quando esordisce nelle edicole al costo di 4 lire.
Viene concepito nella tipografia della famiglia Ghirardi, aperta da inizio secolo in via Vittorio a due passi dall’arco.

Giorgio Ghirardi vede nella fine della dittatura lo spazio per un’informazione indipendente e nella ricostruzione l’opportunità di un buon investimento.

Decide di privilegiare il racconto della cronaca; ospita le opinioni di tutte le componenti sociali, politiche ed economiche che animano a città; offre notizie utili alla vita quotidiana.

Crea così un prodotto capace di sostenersi con le vendite in edicola, gli abbonamenti e le inserzioni pubblicitarie. Copre la collina torinese fino al primo Monferrato, del Castelnovese e della vasta pianura che da Villanova d’Asti risale fino a Torino lungo l’asse Poirino-Santena-Trofarello: è il territorio che fa perno su Chieri.

 

Dal piombo a oggi

Durante i primi anni se ne occupano il direttore-proprietario, un redattore che funge anche da linotypista e un numero indefinito di collaboratori esterni: scrivono dai paesi o inviano comunicati da associazioni, partiti, parrocchie, società sportive.

Le inserzioni locali vengono integrate dalla concessionaria milanese “A. Manzoni” con la raccolta fuori territorio. Giorgio Ghirardi scompare all’improvviso nel 1978. Per due anni la direzione viene assunta da Beppe Conti. Poi, nel 1980 inizia la reggenza del figlio del fondatore, Mario, e inizia una crescita esponenziale nelle professionalità e nelle tecnologie.

Dal piombo si passa prima alla fotocomposizione e quindi alla videoimpaginazione in proprio, fra i primissimi giornali locali. In parallelo, la redazione si arricchisce di personale e di giornalisti che producono un’informazione sempre più diffusa e profonda, in città e nei paesi dell’area: molta cronaca ma anche inchieste, approfondimenti, ritratti, rubriche, curiosità, opinioni prestigiose. La penetrazione nel tessuto sociale ne fa uno strumento che il chierese sente e usa come parte della propria quotidianità. Anche attraverso gli esperimenti più recenti che portano la cronaca e i servizi sulla rete, attraverso internet e i social media.

GALLERY